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RUSSIAN ROULETTE
( Rihanna )
Parte 1
-Non possiamo accettare! È da folli farlo! – gridò arrabbiato Jet, guardando i suoi amici …
-Perché? Abbiamo alternative? – chiese impassibile Albert, tenendo le braccia incrociate e lo sguardo basso ...
-Sì! Farlo fuori! – asserì deciso il ragazzo …
-E come? – chiese Seven con tono concitato … -È introvabile! Neanche Ivan riesce a localizzarlo! Abbiamo le mani legate! Ci ha impugno! –
-No! Ci deve essere un altro modo! – ribadì, senza voler vedere la realtà dei fatti … -Ci deve essere per forza! –
-E se non ci fosse Jet? – domandò Pyunma, guardandolo con espressione grave … -Prova per un attimo a riflettere … le forze segrete di tutti i più potenti paesi del mondo, dall’America alla Russia, dalla Cina agli Emirati Arabi, hanno provato in tutti i modi di trovarlo e non ci sono riusciti! E noi, che eravamo l’ultima arma in loro possesso … lo stesso … quindi, chi può, a questo punto, riuscire a scovarlo prima che sia troppo tardi? –
-Ma non possiamo farlo! Perché non capite? – incapace di volersi arrendere, si voltò verso Joe che, seduto al loro tavolo riunioni, con le mani incrociate all’altezza degli occhi, era rimasto in completo silenzio, ascoltando la loro discussione … -Joe. Perché non parli? Perché non dici nulla?! Non penserai veramente di accettare?! –
Cupo in volto, 009 alzò gli occhi verso di lui ed inspirò profondamente … -Devo essere onesto … non so cosa fare, Jet … -
-Sì, che lo sai! Non devi accettare! –
-Non è così semplice … - mormorò fievolmente … - … ne va della vita di migliaia di persone in tutto il mondo … -
002 scosse la testa … -Joe … non ti illuderai veramente che, se giochiamo con lui, si fermerà e non metterà in atto il suo piano malvagio e diabolico?! Te ne rendi conto, vero? – prese fiato, guardandolo dritto negli occhi … -È da ingenui crederci! Senza contare che, tutto questo tempo passato a valutare la sua proposta, è solo tempo sprecato che invece avremmo dovuto impiegare per individuare le bombe! -
-Individuarle? E come? – 004 gli si avvicinò … -Non solo lui è introvabile … anche le sue bombe lo sono! E se per caso te ne fossi scordato, quegli ordigni sono di un materiale non rilevabile né da 001 né da 003 né da alcun altro radar! E poi … come fai a trovarle quando lo spazio che hai a disposizione è la superficie del mondo? Possono essere ovunque! In un parcheggio! In una scuola! In un luna-park! In una scuola! In un centro commerciale! In uno o più stati dell’Europa, delle Americhe, dell’Asia, dell’Africa e dell’Oceania! È peggio che cercare uno spillo in un pagliaio! – concluse alzando inconsciamente la voce …
Purtroppo per loro, la realtà era quella: avevano a che fare con un psicopatico folle che stava tenendo in pugno il mondo intero, grazie ad una tecnologia all’avanguardia che non permetteva di rilevare né lui né le bombe batteriologiche che aveva piazzato attorno al mondo …
Non sapevano né dove … né quando … né quante esse fossero … l’unica cosa che lui gli aveva detto era quale batterio avrebbe usato per infettare le popolazioni … ovvero, l’antrace. Un’infezione conosciuta anche come carbonchio e dai sintomi simili ad una comune influenza che però, in un arco di tempo compreso tra le 72 e le 96 ore, degenera verso un quadro clinico molto più grave, caratterizzato da difficoltà respiratorie, stato di shock e perdita di conoscenza che nel giro di pochi giorni, se non curata, porta alla morte certa …
-E se … - provò a suggerire Seven … - … provassimo a preparare terapie medicinali per tutti? –
-E che fai? Curi tutta la popolazione del mondo a prescindere? In un momento a caso? Il carbonchio si manifesta come una comune influenza quindi difficile da riconoscere senza una diagnosi specifica! Prima infatti che venga opportunatamente riconosciuto, anche solo in presenza di pochi infetti, può avere sufficiente tempo per contagiare una città intera! Inoltre, se diramassimo un allarme mondiale, si creerebbe il panico generale e tutti, ai primi sintomi simili, si riverserebbero terrorizzati negli ospedali, oberando i servizi sanitari, fino a creare caos e malfunzionamento! - intervenne Pyunma … -E poi, hai una vaga idea di quanti siamo al mondo? Come farebbero ditte farmaceutiche, laboratori e centri di ricerca a preparare sufficienti terapie medicinali per tutti? Non è possibile! Non ci si riuscirebbero mai! –
007 abbassò mesto lo sguardo e sussurrò mortificato … - Era solo … un’idea … -
-Ragazzi, calmatevi … - esordì all’improvviso 009, alzandosi e rivolgendosi a 003 … -Françoise … - la ragazza trasalì … - … quanto tempo abbiamo ancora prima di dovergli dare una risposta? –
Deglutendo a fatica e trattenendo appena il respiro, sussurrò debolmente … -Meno … di cinque minuti … -
Joe annuì … - Ok … - prese fiato e poi, continuando a rivolgersi a lei … - … cosa ne pensi? Tu che hai studiato il suo profilo … credi che, se gli diamo ciò che vuole, lui si fermerà? –
Françoise strinse nervosamente le dita tra di loro … -Ecco … leggendo tutto ciò che i servizi segreti mi hanno fornito … io credo … che lo farà … -
-Quante pensi che siano le probabilità di successo? –
-Se … tutti i dati che mi hanno consegnato, rispecchiano la verità … c’è un’alta probabilità che sia così … -
-Quanto alta? – insistette il ragazzo …
-Forse del … 95 % … -
-Ok … - inspirò, riflettendo … - Dobbiamo prendere una decisione immediatamente … -
-Joe! – protestò Jet … - Ci sono troppe variabili nello studio di Françoise per prenderlo veramente in considerazione! Dobbiamo rifiutare e basta! Niente lo fermerà! Neanche se accettassimo! –
-E se invece non fosse così e Françoise avesse ragione? –
-Se?! Tu vai avanti con i se?! Mi stai dicendo che stai vagliando la possibilità di scendere a compromessi con quel tipo solo per dei se e per un piccolo 5% di probabilità, fatto su un profilo psicologico?! –
-Jet … - lo guardò dritto negli occhi … - … so come ti senti … lo sappiamo bene tutti perché ci sentiamo esattamente come te … ma non abbiamo scelta … abbiamo le mani legate e … se non accettassimo … sarebbe una carneficina … -
-Ma lo sarà lo stesso! È questo che non vuoi e che non volete capire! Lui non si fermerà! Sta solo giocando con noi! Impedendoci invece di continuare con le ricer-
-Ora basta, 002. – Joe lo interruppe deciso e secco … - Deciderò io cosa è meglio fare per tutti e … mi assumerò la responsabilità di tutto quello che accadrà … -
I suoi compagni lo guardarono interdetti e preoccupati allo stesso tempo …
Con espressione triste, girò la testa verso la finestra e guardò fuori … era una bella giornata di sole di inizio primavera, ma nel giro di poche ore si sarebbe potuta trasformare in un inferno e quel momento divenire solo un lontano ed amaro ricordo … e questo, solo in base alla scelta che lui avrebbe preso …
Chiuse le palpebre ed inspirò profondamente …
… cosa abbiamo da perdere nel provare?
Niente …
… cosa abbiamo invece da perdere se non accettiamo?
Tutto.
Riaprì gli occhi e li guardò uno ad uno ed infine esordì … -Se vuole che giochiamo con lui … giocheremo. –
Un paio di ore dopo …
-Tutto questo è follia … - avvilito, 002 scosse la testa … - … non dovevamo accettare … e poi … - si guardò addosso … - … che senso ha vestirsi con gli abiti preferiti per fare un assurdo gioco con lui? È senza senso! –
-Non necessariamente deve avere un senso tutto ciò … - mormorò Joe … - E comunque, fa parte delle regole che ha prestabilito lui … senza contare che, in base a ciò che Françoise ha dedotto dal suo profilo, è bene attenersi alla lettera alle sue richieste … -
-Io … non posso veramente credere che tu abbia accettato di scendere a compromessi con un pazzo psicopatico … - concluse deluso Jet, senza neanche guardarlo in volto …
-Mi dispiace Jet, ma è questo ciò che ho reputato più giusto fare … e lo devi accettare … -concluse il ragazzo, sospirando e guardando l’orologio … -E adesso, andiamo … ci stanno aspettando … fra meno di tre quarti d’ora dobbiamo farci trovare tutti dove ci ha detto … -
Così, seguendo le istruzioni del loro nemico, che loro chiamavano semplicemente la voce perché non si era mai fatto vedere, ma solo sentire attraverso messaggi audio, si fecero portare e lasciare in una zona desolata a nord di Nagoya, da lui indicata attraverso delle coordinate GPS inviate tramite, appunto, un file audio al computer del centro ricerche, insieme alle prime due regole del gioco che consistevano nel non avere altre armi oltre ai loro poteri e nell’indossare i loro abiti preferiti …
Un’ora dopo …
Come prestabilito, furono accompagnati da alcuni agenti dei servizi segreti delle Nazioni Unite dove era stato indicato loro di farsi trovare e poi, lasciati da soli in attesa …
-È passato più di un quarto d’ora da quando siamo arrivati e ancora non c’è traccia del pazzo … -
-Jet. - lo riprese Albert con tono duro … -Non che abbia un parere diverso dal tuo su di lui, ma visto che lo stiamo aspettando, non vorrei che arrivasse proprio sul più bello e ci sentisse, indisponendosi magari in modo irreparabile … -
-Come se la cosa cambiasse le sorti del mondo … -
-Magari le cambia … - sussurrò Geronimo che, fino a quel momento, era rimasto in completo silenzio, assorto a riflettere sulla situazione che stavano affrontando ...
-Sì, certo … come no … siete tutti degli illusi! -
-Magari lo siamo, ma … se non ci proviamo, non lo possiamo sapere … - disse con voce speranzosa Chang, tenendo le mani dietro la schiena e lo sguardo basso …
-Già … il cinese ha ragione … - concluse 007, sistemandosi con movimenti rigidi la cravatta … -Dobbiamo almeno provarci … -
Françoise intanto, come le era stato detto da 009, aveva attivato tutti i suoi sensi, cercando di percepire qualsiasi cosa accadesse intorno a loro e … -Ragazzi … - appena sentirono la sua voce, sobbalzarono e si voltarono a guardarla … - … sta arrivando … si tratta di un grosso elicottero di nuova generazione … con tecnologia antiradar … -
-Anti-radar? Come fai a dirlo? – chiese perplesso Pyunma …
-Non riesco a vederlo … solo a sentirlo … -
E così, attimi dopo, un grosso elicottero nero di ultima generazione, atterrò proprio davanti a loro. Alla sua guida però, non vi era nessuno …
-È pilotato in remoto … - mormorò 003 accomodandosi dentro ed osservando il quadro comandi …
-Ha pensato a tutto, il nostro caro ospite! – borbottò sarcastico 002, mettendosi a sedere ben lontano da Joe …
-Avevi dubbi? –
-No, Albert! Come avrei potuto? Visto che sta solo tenendo in scacco tutto il mondo!? –
-Jet … smettila … -
-Perché dovrei? Tanto lo sappiamo bene tutti che fine faremo! Indipendentemente dal fatto che mi comporti a modo o che non lo faccia! –
-Jet … per favore … - lo pregò la ragazza …
002 la squadrò malamente e poi, sbuffò … mettendosi però, zitto e buono, al proprio posto …
Appena tutti si furono accomodati, il quadro comando dell’elicottero si accese e le pale iniziarono a rimettersi in movimento …
-È stato attivato … - disse con voce tremante 003, osservando i tasti di accensione illuminarsi di verde e la cloche muoversi …
009 annuì … -Deve essere munito di una telecamera che segue i nostri movimenti … -
- … ho paura di sì e … - fece una pausa … - … è dotato anche di un sofisticato sistema di interferenza … - si voltò verso di lui e lo guardò terrorizzata … - … non abbiamo più alcun contatto né con il Dottore né con Ivan! E questo significa che … -
- … hanno già perso la nostra posizione … -
Alcuni minuti dopo, stavano già sorvolando l’oceano in direzione del loro ospite …
-Ammettiamolo … - esordì all’improvviso Pyunma, amareggiato … - … siamo fottuti ragazzi … non faremo mai ritorno a casa … questa sarà la nostra fine … -
Tutti lo guardarono in silenzio … in cuor loro sapevano infatti che, probabilmente, ciò che aveva appena detto l’amico era la verità, ma non avevano alternative: se c’era anche una sola possibilità di salvare il mondo da una pandemia senza uguali, stando al gioco di quel folle, dovevano provarci! … e questo anche al prezzo della loro vita. Perciò, seppur coscienti della triste realtà, preso atto che quello poteva essere l’ultima volta che erano tutti assieme, risoluti ed in silenzio, andarono incontro alla loro sorte …
Diverso tempo dopo, l’elicottero su cui viaggiavano finalmente atterrò e loro iniziarono a prepararsi ad affrontare il loro destino …
Quando scesero dal mezzo, si trovarono di fronte ad una grossa ed imponente fortezza in scuro metallo nero …
-È mostruosa … - balbettò atterrito Seven …
-No … è peggio che mostruosa … - mormorò Françoise, guardandola sconvolta … - … è una vera e propria tomba … -
La sua asserzione tolse il respiro a tutti, lasciandoli ammutoliti …
-Benvenuti cyborg della serie 00! – la voce, profonda, tetra e tonante, tale da sembrare provenire direttamente dalle tenebre, li accolse … -Che onore potervi avere nella mia umile dimora! Prego … accomodatevi pure! – le porte della fortezza si aprirono …
Joe inspirò profondamente e poi, si mosse verso l’entrata … -Forza ragazzi … andiamo … -
Annuirono simultaneamente e lo seguirono in silenzio …
Intanto la voce, indicava loro il percorso da seguire … -Seguite il tappeto rosso … vi porterà dritti nella stanza … dei giochi! –
-Nella stanza dei giochi …? - Jet rise con tono sarcastico … - … non sarà mica rossa come quella di Mr. Gray? –
-Ma certo che no … 002 alias Jet Link! – asserì divertita la voce …
-Peccato! Magari ci divertivamo sul serio! - continuò a sfotterlo …
-002 … quello che si dice su di te è vero! Irriverente anche di fronte alla morte! – la voce fece una pausa … - … ma vedrai che fra poco lo sarai meno. - concluse freddo e cupo …
-Se lo dici tu … -
-Jet. - Joe si voltò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo … -Adesso basta. –
-Perché dovrei? Tanto lo sappiamo tutti che fine faremo! … e questo, indipendentemente da quello che posso dire! … siamo solo dei topolini in gabbia! … con cui il gatto si divertirà finché ne avrà voglia! … o sbaglio? –
-Jet, smettila subito. È un ordine. –
Il ragazzo gli si avvicinò, fronteggiandolo con durezza … -009, è inutile che fai la voce autoritaria, con me non funziona. –
L’amico lo guardò contrariato, ma …
-Calma, calma signori! Non correte! Dobbiamo ancora iniziare a giocare! – intervenne la voce … -Non vorrete mica rovinarmi il divertimento prima del tempo, vero? Lo sapete, no? Se non giocate con me, il nostro accordo salta … e questo, a voi, più che a me, non conviene. -
Atterrito, Joe trattenne un attimo il respiro, provando a riflettere su cosa quel essere aveva potuto riservare loro … -Ok … allora, dicci che dobbiamo fare. –
-Calma 009 alias Joe Shimamura … ogni cosa a suo tempo … per ora, vi dovete solo limitare a raggiungere la mia stanza dei giochi! –
-Va bene. – guardò di nuovo Jet, lanciandogli un’occhiata di disapprovazione … -I nostri diverbi … li risolveremo dopo. Adesso concentriamoci sulla nostra missione. – e così dicendo, si voltò e ricominciò a seguire il tappeto rosso che, alla fine di un lungo corridoio freddo e dalla luce soffusa, li condusse in una grande stanza scura e spartana, al cui centro vi era un grosso tavolo rotondo in vetro e metallo, illuminato dal pavimento con dei piccoli faretti di luce bianca, con nove sedie annesse, nello stesso stile …
-Prego … accomodatevi signori e … signorine! – disse con riverenza ironica il loro ospite … - … il gioco sta per iniziare! Pronti a divertirvi assieme a me? –
-Perché lo dovremmo essere? – domandò sarcastico Albert, accomodandosi …
-Sì, 004 alias Albert Heinrick … perché non dovreste esserlo? I giochi sono sempre divertenti … -
-In questo caso, non ne sarei così sicuro … –
La voce rise fragorosa … -Anche quello che si dice su di te, 004 … è verità! Prevenuto sempre su tutto e tutti! –
-Beh, ho i miei motivi per esserlo. - concluse, secco …
-Non ho dubbi! – aspettò che tutti si fossero accomodati e poi … - … ho notato che avete assecondato diligentemente la mia richiesta di non portare con voi altre armi oltre i vostri poteri, ma … avete rispettato anche la seconda regola? –
-Basta con questa storia! – sbottò all’improvviso Jet, non sopportando più quella assurda farsa … -Non hai ancora finito con il prenderci in giro? Tanto lo sappiamo tutti che non hai alcuna intenzione di mantenere la tua promessa e che ti vuoi solo divertire con noi, prima di ucciderci! –
Ci fu un attimo di pesante silenzio e poi … -Taci. – asserì profondamente infastidita la voce …-Non voglio più sentire un soffio da nessuno di voi finché non sarò io a dirlo. –
-Malede- ma prima che potesse finire la parola, Joe gli strinse con forza il braccio, tanto da farlo ammutolire per il dolore … -Smettila. Basta. – gli sussurrò a bassa voce … -Non devi provocarlo. -
Jet lo squadrò per un lungo istante e poi, liberandosi bruscamente dalla sua stretta, si zittì …
-009 ho appena detto di stare zitto. Non me lo fare ripetere. Non amo ripetere le cose. – asserì sempre più stizzito il loro malvagio ospite …
-Sì. – concluse, sospirando ...
-Bene … - fece una pausa … - … prima di iniziare il gioco però, ho bisogno di un interlocutore … vediamo … chi potrei scegliere … - restò un attimo in silenzio … - … Beh … di sicuro né 002 … né 004 … né 009 … troppo passionali e troppo agitati per discutere con me … - rise … - … ho bisogno di qualcuno più tranquillo e pacato … quindi escluderei anche 007 alias Seven … per quanto possa amare il tuo modo di interpretare Shakespeare, al di fuori del palco, sei solo un vero buffone ... – Seven alzò contrariato un sopracciglio, ma prima ancora che potesse solo aprire la bocca, la voce continuò imperterrito il suo pensiero, impedendoglielo … - … ed escluderei anche 008 alias Pyunma … da membro della resistenza, nascondi un’anima fin troppo impulsiva e fervente … e anche 006 alias Chang … - si fermò un attimo e rise ironico … - … sputando fuoco, non sei di sicuro la persona più tranquilla! Quindi … la scelta è tra 005 alias Geronimo … uomo spirituale, degno discendente della sua stirpe e … 003 alias Françoise Arnoul … ex-etoile dell’Operà di Parigi … modello di rigore e grazia, ma … -
-Farò io da interlocutrice con te. – esordì all’improvviso la ragazza, lasciando tutti a bocca aperta …
Ci fu di nuovo silenzio e poi, la voce tuonò furiosa … -Avevo appena detto di non parlare, se non interpellati da me. –
-Non mi piace prendere ordini. Lo dovresti sapere, se hai studiato bene i nostri file. –
-Lo so bene, 003. Difatti, prima che tu mi interrompessi … - sottolineò indispettito … - … stavo per dire che nonostante la tua apparente mitezza, hai una spiccata inclinazione a non ascoltare gli ordini che ti vengono impartiti. –
-Già. Quindi? Accetti, la mia richiesta? – chiese spavalda, lasciando tutti un po' interdetti per quel suo atteggiamento inconsueto e forse, un po' troppo azzardato …
… rise debolmente, lasciando trapelare una certa irritazione … - … va bene: sarai la mia interlocutrice. –
-Ottimo. – trattenne il respiro mentre sentiva il cuore battere forte per la paura … in realtà, non sapeva infatti quanto fosse producente o controproducente per tutti che la voce trovasse in uno di loro, nel caso specifico lei, qualcuno che gli tenesse testa, in modo deciso, senza però imporsi con troppo impeto …
-Tutto sommato … mi piace il contrasto tra la tua figura così esile e delicata, quasi diafana, e il tuo carattere così forte, determinato ed impertinente … forse, è proprio questo conflitto che rende il tuo modo di danzare così unico … madeimoselle Arnoul! -
-Il mio modo di danzare? … ne parli come se lo conoscessi … -
-Perché è così … vi ho osservato e studiato allungo … -
-Ci hai osservato e studiato? – chiese scioccata …
-Oh sì … altrimenti per quale motivo pensi che vi abbia convocato qui? È perché avete suscitato il mio interesse … –
-Quindi, se siamo qui è solo per questo? … perché abbiamo suscitato il tuo interesse? -
-Esatto! Mi piace molto giocare, ma non trovo mai nessuno alla mia altezza e mi annoio tanto … così, quando mi sono imbattuto in voi, ho pensato che sarebbe stato divertente fare una partita insieme. –
Scioccata, sgranò gli occhi … -Vuoi dire che allora le bombe … erano solo un piano per arrivare a noi? –
-Certo che non ti smentisci mai 003 … tu sei davvero molto perspicace! Devo ammetterlo: non potevo scegliere interlocutore migliore di te! –
Senza rendersene conto, trattenne il respiro e guardò sconvolta gli altri che erano scioccati quanto lei, ma …
-Ora però, basta perdere tempo! Introduciamo il gioco. – il centro in metallo del tavolo, intorno a cui erano seduti, si aprì e da esso ne uscì fuori, posto su un vassoio in platino, un revolver calibro 22.
I cyborg annichilirono …
-Spero che gradiate la mia scelta …! - rise nuovamente …
-A-che-gioco … giocheremo? – sussurrò con esitazione ed evidente timore …
-Davvero non lo hai capito 003? – domandò ironico … -Eppure, mi sembra chiaro … sarà un’unica ed indimenticabile … roussian roulette! –
Parte 2
-Una … roussian … roulette … - ripeté sconvolta …
-Sì! Il gioco è semplice! E così pure le regole, ma … è denso di tensione! Proprio come piace a me!–
-Gioco? … tensione? - chiese Joe sconcertato … - Questo non è un gioco! È solo un’esecuzione a morte, gratuita! –
-009, non mi sembra di averti interpellato. –
-E questo a me non interessa. – dichiarò duramente, alzandosi di scatto in piedi …
-Rimettiti a sedere 009. – gli ordinò perentorio …
-No. - e poi, guardò i suoi compagni … - Scusatemi ragazzi … sono stato solo un folle a scendere a compromessi con lui … forza, andiamocene da qui. –
La voce si rimise a ridere … -009 dove pensi di andare? Ti sei forse dimenticato il nostro patto? Senza contare che questa è una fortezza inespugnabile … a prova di cyborg della serie 00! –
-In passato, in molti, ci hanno minacciato che saremmo morti e sepolti nelle loro fortezze inespugnabili e invece … ne siamo sempre usciti. Perciò-
-Joe … - lo chiamò, interrompendolo …
Perplesso e contrariato per averlo interrotto, il ragazzo si girò a guardarla con disappunto … -Françoise … -
La ragazza scosse la testa … -Non … abbiamo altra scelta … dobbiamo giocare … -
-Cosa? Che stai dicendo? Certo che ne abbiamo! –
-No … ormai non più … - abbassò mesta gli occhi … - … qua dentro … i nostri poteri … sono nulli … -
Joe impallidì … -Che … vuoi dire che sono nulli? –
-Quello che ho detto … -
-Non è possibile … ti stai sbagliando! -
-No … purtroppo no … -
Sentendo le sue parole, Jet si alzò subito in piedi e provò ad accendere i reattori, ma tutto inutilmente … incredulo, Chang provò a sua volta a sputare fuoco, ma anche lui senza successo e a ruota tutti gli altri: Albert non riusciva a sparare … Joe non riusciva ad usare l’acceleratore molecolare … Seven a trasformarsi … Françoise non poteva né sentire né udire a lunga distanza e perfino Geronimo non aveva più la sua forza erculea …
-Allora, 009 … pensi ancora di potertene andare via come se niente fosse? –
-Maledetto! –
-È inutile che ti infervori! È tutto fiato sprecato! – concluse compiaciuto … -Non ti resta che rimetterti a sedere e … giocare! –
-No! Mai! –
-Oh sì … invece lo farai! O altrimenti il mondo andrà in contro ad una delle pandemie peggiori che abbia mai visto! –
-Maledetto bastardo! – strinse forte i pugni … avrebbe preso volentieri a botte quell’essere, ma poteva sentire solo la sua voce e, con i poteri di 003 fuori uso, era anche impossibile individuarlo … senza contare che, quasi sicuramente, anche le pareti erano a prova di cyborg e, sfondarle a mani nude, sarebbe stato praticamente impossibile … così, volente o nolente, dovette arrendersi all’evidenza … -Va bene … - ringhiò furioso, rimettendosi a sedere …
-Bravo! Mi sembra una saggia decisione! Ora, torniamo a noi! – si rivolse quindi all’interlocutore … - Dimmi, 003: vi siete attenuti anche alla mia seconda regola del gioco? –
La ragazza esitò un attimo a rispondere, ma poi si fece coraggio … - … sì … -
-Bene! Perché, mi sembrava brutto seppellirvi con una semplice divisa … -
A quella sua affermazione, Françoise abbassò mesta ed amareggiata lo sguardo e mormorò … - … quindi, moriremo tutti … –
-003, come sei tragica! Mi pensi veramente così cattivo? Pensi veramente che mi farebbe piacere vedervi tutti morti? –
-Se non è così allora … -
-Non è così! La mia Russian Roulette contempla un solo perdente! Quindi, un unico morto! –
-Questo vuol dire che solo uno di noi morirà? –
-Già! –
Sconcertata ed arrabbiata, alzò lo sguardo … -Perché? Che senso ha? È solo una crudele meschinità! –
-Tu dici, 003? Eppure, io non la vedo come te … perché per me giocare, come anche vivere la vita, implica un rischio … beninteso, se ci si vuole divertire e non sottostare solo alle noiose ed opprimenti regole di questa gretta società. – asserì flemmatico … -E comunque, senza perdere altro tempo, voi date a me ciò che voglio … ed io, darò a voi ciò che volete … del semplice divertimento in cambio del foglio con le coordinate GPS di tutte le bombe e le indicazioni su come disinnescarle. Mi sembra uno scambio equo … no? Voi mi fate divertire … ed io salvo il mondo! –
-E chi ci assicura che, a partita completata, tu ci darai veramente le coordinate GPS e le giuste indicazioni per tutte le bombe? –
-Avete alternative, 003? –
La ragazza ammutolì …
-Bene … adesso che ci siamo capiti, possiamo iniziare. A proposito … il gioco finirà quando avremo ovviamente il nostro perdente. – Cadde un profondo silenzio … che la voce però infranse dopo solo alcuni istanti … -003: prendi il revolver, dai un giro al tamburo e poi, rimettilo al suo posto. – la giovane però, al suo comando, sentì subito il sangue gelare nelle vene e rimase ferma ed immobile dove era … -003, è un ordine. Non me lo fare ripetere un’altra volta … o potrebbe non piacerti le conseguenze della tua disobbedienza … sai, io al contrario di 009, non sono così magnanimo di fronte alla tua insubordinazione. -
E così, minacciata apertamente, non poté far altro che obbedire remissiva, eseguendo dolorosamente il suo ordine …
-Bene … ora, 003 … dimmi: chi di voi è l’anello debole del gruppo? –
-L’anello debole? … perché lo vuoi sapere? –
-Beh … da qualcuno bisogna cominciare! - restò un attimo in sua attesa, ma dato che lei non rispondeva, la incitò … -Quindi, 003? Chi è l’anello debole del gruppo? Di chi, nel caso peggiore, si può fare a meno …? –
Evitando intenzionalmente di guardare i suoi amici in volto, inspirò nervosamente ed infine asserì … -Penso … di essere io … -
-Immaginavo … - restò un attimo in silenzio … - … allora dovremo cambiare criterio! Tu sei l’interlocutore: non posso rischiare di perderti subito! Ho bisogno di te … fino alla fine! -
-Ma … cosa cambia? Il gioco finirebbe comunque appena … - da quanto era abbattuta per gli eventi, non riuscì neanche a terminare il proprio pensiero …
-Le regole le faccio io. Quindi, come già detto, cambiamo criterio. – rifletté un attimo e poi, esordì allegro e con naturalezza estrema … - … potete decidere voi da chi iniziare! A me va bene tutto! –
-In questo caso … - disse tutto ad un tratto Albert, prendendo l’iniziativa … - … inizierò io. – e con gesto deciso, prese il revolver in mano, lasciando tutti sconvolti …
-Albert, no! – gridò Jet, impallidendo …
-È meglio così, Jet … perlomeno … se il gioco finisce subito, vi eviterete tanti problemi … senza contare che perderete quello meno importante! -
-Albert cosa diavolo stai dicendo? - chiese attonito Joe … -Tu non sei il meno importante! Nessuno di noi è meno importante rispetto ad un altro! E non esiste nemmeno un anello debole! La nostra forza sta proprio nell’essere il gruppo che siamo! –
-Joe … - lo guardò con espressione ferma … - … grazie per le tue parole, ma… è giusto che vada io … tra di voi, sono quello che ha meno da perdere … e se mi succedesse qualcosa … nessuno piangerebbe per me … -
-Non è vero Albert! – protestò Françoise con gli occhi lucidi … -Non è così! Se ti succedesse qualcosa, noi tutti ne soffriremmo in modo inaudito! E tu lo sai! – scosse la testa e alcune lacrime bagnarono il suo volto … - … noi siamo una famiglia ormai! –
-Françoise … - i tratti di 004 si addolcirono, ascoltando le sue parole e guardando il suo bel viso affranto … - … grazie anche a te per le tue gentili parole, ma ribadisco: se deve succedere qualcosa è meglio che accada a me che a qualcuno di voi. – e così, si portò il revolver alla tempia … -1,2,3 … - spinse il grilletto, il tamburo girò, ma l’arma non sparò!
Heinrick era salvo! E tutti sospirarono di sollievo!
Il giovane, allibito e ancora sotto shock, ripose in modo alquanto rigido e disorientato il revolver sopra il tavolo, ma un attimo prima che potesse aprire bocca e dire qualcosa ai suoi amici, sotto la sua sedia, si aprì una botola e lui vi cadde dentro, sparendo dalla loro vista!
-Albert! – gridarono tutti assieme …
La voce però, intervenne subito … -Mi ero scordato di dirvi che, quando tocca a voi, se la pistola non spara, uscite automaticamente fuori dal gioco! –
-Ma Albert sta bene, vero? – chiese preoccupata …
-Certo! Come un uomo che ha appena visto la morte in faccia ed è sopravvissuto! –
Françoise sospirò, ma …
-Bene! E adesso a chi tocca? – chiese euforico … -Sono proprio curioso! –
I ragazzi si guardarono di nuovo in faccia, sempre più confusi e smarriti: non avevano avuto neanche il tempo di riprendersi che dovevano già fare un’altra terribile scelta, ma probabilmente era meglio così …
-Lo faccio io. – esordì all’improvviso Pyunma …
Ci fu un attimo di silenzio …
-Tanto a qualcuno tocca e … in caso, non sentirete troppo la mia mancanza … -
-Pyunma! –lo riprese 009… -Non puoi dire così! Non è vero! Noi siamo un gruppo! – ribadì disperato …
-Joe … apprezzo le tue parole, ma rendiamo breve questa tortura … - e così, prima che gli altri potessero dire qualsiasi cosa per impedirglielo, si portò il revolver alla tempia … - … è meglio così … - quindi chiuse gli occhi e poi, contò fino a tre e … di nuovo, per loro fortuna, l’arma non sparò!
Tenendo ancora la pistola in mano, 008 riaprì di scatto gli occhi e guardò sconvolto e disperato i suoi amici … -Ragazzi … io … -
-008 posa la pistola sul tavolo. Devi lasciare subito la stanza. – lo interruppe malamente la voce …
- … mi dispiace … - mormorò afflitto, abbassando lo sguardo mentre riponeva la pistola sul tavolo e un attimo dopo, spariva anche lui, inghiottito nella botola …
-E ora che è andato anche lui … a chi tocca? Forza, ragazzi! –
-Ci provo io. – esordì inaspettatamente Chang, afferrando con mani tremanti l’arma …
-No, Chang! – protestò Seven, molto contrariato … -Non puoi! Tu non puoi morire prima di me! –
Il cinese si mise a ridere … -007, non essere sciocco! Ha più senso che viva tu … che io. –
-Ma cosa dici?! Forza! Dammela! –
-No! Ho deciso che lo farò io! – inspirò, cercando di farsi coraggio … - … in fondo, quando lo Spettro Nero mi ha rapito, stavo per suicidarmi … perciò, non credo che faccia molta differenza … - … li guardò in volto … - … e poi, se muoio, è per una valida causa: salvare tutti voi! E questo, mi ripagherebbe finalmente di tutte le sofferenze che ho passato! –
-Chang … - sussurrò con le lacrime agli occhi 009 …
-Grazie ragazzi … grazie di cuore … per aver accettato e voluto bene ad un testone come me e … mi raccomando: quando io non ci sarò più … abbiate cura di quella testa pelata di 007! - prese allora la pistola e se la puntò alla tempia e … come era accaduto prima ad Albert e a Pyunma, il tamburo girò a vuoto, senza sparare nessun colpo …
-006, sei salvo anche tu! Contento? – esordì con allegria malvagia la voce … -Ora però, metti la pistola sul tavolo. –
Chang, attonito, ubbidì in modo quasi meccanico all’ordine e un istante dopo, sparì anche lui …
-Bene, bene … e adesso a chi tocca? Forza! Non siate timidi! – di fronte alla loro disperazione assoluta, il suo tono lasciava trapelare un’impazienza e una soddisfazione indecente … cosa che, ancora di più, li innervosiva e li rendeva poco lucidi!
-Ci provo io. - rispose con voce tranquilla Geronimo, facendo finta di non sentire l’intonazione spregevole del loro ospite … -Sarò io il prossimo. –
-005! –
Voltò la testa verso 009 … -Joe, ti prego solo di salutare per me il vecchio Bob … niente altro. Addio … -
-Geronimo, no … -
Ma lui non esitò un attimo e, preso il revolver, se lo puntò alla tempia e spinse risoluto il grilletto e … di nuovo l’arma non sparò!
… anche 005 era salvo!
E come era accaduto agli altri, anche lui, dopo aver lasciato l’arma sul tavolo, sparì in una botola sotto la propria sedia, lasciando il tavolo e quel gioco mortale …
-Vediamo … in quanti siete rimasti? … 1 … 2 … 3 … 4 e … - fece una pausa e poi, si mise a ridere … - 003 … come ci si sente ad essere la Dea Bendata della situazione, che decide della vita dei propri amici? In fondo, sei stata proprio tu, a girare il tamburo e a decidere chi di loro vivrà e chi morirà! -
Françoise trattenne il respiro, restando in silenzio …
-Che c’è? Il gatto ti ha mangiato la lingua? –
Mestamente, scosse la testa …
-E allora, perché non parli? Fino ad un attimo fa, davi ampiamente aria ai tuoi polmoni … mademoiselle! –
003 chiuse gli occhi e, straziata dalla sofferenza, si portò le mani al volto, iniziando a piangere in modo inconsolabile …
-Ah, già! … dimenticavo questo tuo lato! … tu hai la lacrima facile! - la derise senza esitazione … -Vabbè … poco importa! … forza! Chi è il prossimo? –
Seven guardò Joe e Jet rapidamente e poi, afferrò l’arma prima che lo facesse uno di loro … -Su, ragazzi! Non scherziamo! Non potete farlo voi! – scosse la testa, assumendo quella sua espressione a finto pagliaccio che era solito usare per tirarli su di morale quando erano tristi … - … lo sappiamo tutti … se succedesse qualcosa a uno di voi … sarebbe la fine! … voi due siete troppo importanti! E poi … Chang … ormai è salvo e non può vedere e … io … gli ho sempre detto che non può morire prima di me quindi … - inspirò forte e poi, guardò in aria … - … non è che si potrebbe avere un bicchiere di whisky? Così … giusto per farsi un po' di coraggio? – la voce però, non si degnò di rispondere e così … -Ho capito … niente ultimo desiderio! Peccato, però! Un ultimo desiderio si concede sempre a tutti! Anche … ad un povero buono a nulla come me! – li guardò un’ultima volta … -Addio ragazzi … vi ho voluto veramente bene! – e così dicendo, si puntò la pistola alla tempia e spinse il grilletto e … nulla anche questa volta!
Amareggiato ed abbattuto per non esser riuscito a porre fine a quella tortura, dopo aver riposto l’arma, sparì anche lui nella botola sotto la propria sedia …
-Bene … bene … ora sì, che il gioco si fa divertente! – rise di gusto … -Quindi … a chi toccherà ora? –
Parte 3
Jet e Joe si guardarono negli occhi, scambiandosi un rapido sguardo, ma … il primo fu più lesto del secondo … -Vedi Joe? Sono sempre io il più veloce! –
-002! Metti giù quella pistola! –
-No, Joe! Non posso! E tu lo sai … - lo guardò dritto negli occhi … - ... io non potrei mai prendere il tuo posto … in nessun caso … quindi, è giusto che rimanga tu … -
-No, Jet! –
-Aspettate! - gridò all’improvviso Françoise, facendo trasalire tutti …
-Che vuoi interlocutore? – chiese repentina e infastidita la voce, per niente contenta del suo inatteso ed indesiderato intervento …
-Ho una proposta da farti. – asserì decisa, cacciando indietro le lacrime e asciugandosi gli occhi con il dorso della mano …
-Una proposta? A me? – chiese allibito, prima di restare in silenzio per un lungo istante … -003, ti sei forse dimenticata che sono io a dettare le regole? –
-No. Non me ne sono dimenticata. –
-E allora sentiamo, perché dovrei ascoltarla? -
-Perché … a te, non importa chi perde … vuoi solo che qualcuno perda. –
-Uhm … è vero! Ma ribadisco: perché dovrei accettare? –
-Ascolta la mia proposta e poi, deciderai. –
-Ok! Va bene! Ti farò contenta e l’ascolterò! Ma proprio perché sei tu, 003! Forza: cosa hai da propormi di così tanto vantaggioso? –
Inspirò profondamente e poi, si fece coraggio … -La mia vita in cambio della loro. –
002 e 009 annichilirono …
-Vuoi barattare la tua vita, per loro due? – domandò fintamente perplesso …
-Sì. -
-Ma dai! E perché? – chiese con tono estremamente divertito ed ironico …
-Perché … il mondo ha bisogno di loro … -
-E di te no? –
-No … io … sono solo l’anello debole del gruppo … senza di me-
-No! E smettila subito con questi discorsi insensati! – gridò furioso Joe, alzandosi in piedi … -Né io né Jet siamo disposti ad accettare una cosa del genere! Né tantomeno te lo permetteremmo mai, per nessun motivo al mondo, di fare un’assurdità simile! –
La ragazza lo guardò con le lacrime agli occhi … -È meglio che sia così … la mia vita … non vale quanto quella di voi due … -
-No! Non dire sciocchezze! – era estremamente arrabbiato … -E non pensarle neanche! -
-Joe … -
Fuori di sé, sbatté un pugno sul tavolo, facendolo tremare vistosamente, e poi, con tutto il fiato che aveva in gola, urlò irato … -No! È un ordine! - … dunque, si rivolse alla voce … -Non puoi accettare la sua proposta! Devi farci continuare il gioco! –
Ci fu un attimo di silenzio e poi … -Hai ragione 009 … non posso accettare la sua proposta … altrimenti, mi perderei tutto il divertimento! – rise … -Allora, dove eravamo rimasti? Ah, sì … 002 … mi pare che tocchi a te, vero? –
Il ragazzo annuì … -Sì … -
-Jet, no! –
-Joe, ora basta. Finiamola qua. – così, si portò il revolver alla tempia … -Mi raccomando … continua a proteggerla sempre … - sotto gli occhi atterriti e sconvolti dei due amici, spinse il dito sul grilletto e … per l’ennesima volta, il tamburo girò senza che la pistola sparasse …
-No … maledizione … - guardò stravolto Joe e prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, quest’ultimo gli prese la pistola di mano …
-Va bene così Jet … non ti preoccupare … - ma non ebbe tempo di dire altro perché la botola sotto la sedia dell’amico lo inghiottì, portandoselo via …
A quel punto, erano rimasti solo loro due … e 009 aveva la pistola …
-Joe … -
-Ascoltami: tu non hai colpa di nulla e … comunque vadano le cose … è stato solo il destino e non te … perciò … - si portò la pistola alla tempia …
-No, Joe! – si rivolse quindi alla voce, urlando disperata … -Ti prego! Accetta la mia proposta! Prendi la mia vita al posto della sua! Ti prego! –
-Ti ripongo la domanda: perché dovrei privarmi di questo divertimento ed accettare la tua insulsa proposta? – chiese, sempre più divertito dalla tragica situazione che stavano vivendo i due …
-Perché … perché … -
-Sì? Perché? –
-Perché … la vita di Joe … - abbassò lo sguardo … - … è troppo importante … -
-Importante per chi? – domandò secco e freddo …
-Per … tutto il mondo … -
-Per tutto il mondo …? - ripeté pensieroso, riflettendo sulla sua affermazione … -Uhm … interessante! … però, 003 … se fossi in te, siccome potrebbe essere l’ultima volta che lo vedi … forse, dovresti essere più sincera con lui e ammettere che, l’unico motivo per cui vuoi barattare la tua vita per la sua, è perché … non sopporteresti mai di vederlo morire. -
Chiuse gli occhi e, inspirando e cercando di mantenere, per quello che poteva, una certa lucidità mentale, sussurrò … - … qualunque … sia la reale ragione … non cambierebbe certo le regole del gioco … per cui … -
-È vero, 003: hai perfettamente ragione. Non cambierebbe niente ai fini del gioco. Tuttavia, potrebbe rendere la morte di 009 meno amara … -
Sopraffatta dal dolore, si strinse tra le braccia, reclinando in basso il volto … -Ti prego … basta torturarci così … e accetta la mia proposta … -
-003, non fare così … mi deludi! … e questo non mi piace. – restò un breve istante in attesa di una sua qualsiasi risposta, ma dato che lei non diceva nulla e restava in silenzio, lui continuò … - Dai 003 … non mi vorrai dire che, veramente, la paura di perdere ciò a cui tieni di più, non ti fa vedere oltre la semplice apparenza? -
A quella sua affermazione, la ragazza alzò esitante gli occhi … -Che … vuoi dire? –
-Quello che ho detto. - fece una pausa … - Beh, peccato! … mi ero davvero illuso che mi sarei divertito a giocare contro di te piuttosto che con qualcun altro dei tuoi compagni, ma evidentemente mi sono sbagliato. Il tuo alto Q.I., pari a quello di 002 e secondo solo a quello di 009, e la tua natura riflessiva e posata, rispetto alla loro fin troppo impetuosa ed emotiva, faceva ben sperare che riuscissi a ragionare lucidamente anche in momenti di forte tensione come questi e quindi, ad essere alla mia altezza, ma non è stato così. – il tono divenne molto duro e grave … -Per questo, dato che mi hai fatto perdere interesse in te, non mi sto più divertendo e voglio finire rapidamente questa partita. – asserì insofferente … - Forza 009, è il tuo turno! E vediamo se … la mano di 003 è stata clemente anche con te oppure ha decretato proprio lei la tua fine! -
Joe era molto confuso: le parole enigmatiche della voce e il comportamento insolito di Françoise lo rendevano sempre più disorientato e stordito …
-009, sbrigati. Non abbiamo tutto il giorno. Premi il grilletto e spara. –
-Aspettate! – la voce della ragazza risuonò decisa in tutta la stanza, fermando la mano del ragazzo…
-E adesso cosa c’è, 003? – chiese con tono stizzito la voce … -Il gioco sta per finire e-
-Non sta per finire. Inizia proprio adesso. – affermò con occhi ancora rossi e lucidi, alzandosi in piedi e poi avvicinandosi con passo sicuro a 009 … -Fidati di me, Joe … e non avere paura … - … era riuscita infatti, finalmente, a comprendere l’inganno in cui erano caduti …
-Françoise … - la guardò perplesso …
-Ti prego … devi ascoltarmi … -
Frastornato dai nuovi eventi, annuì … -Va bene … dimmi … –
-Non stiamo giocando in 8 … ma in 9. - si voltò indicandogli i posti a sedere intorno al tavolo … -Quando siamo arrivati, mi ero accorta della strana discrepanza … ma non avevo capito … perché ho pensato stupidamente che il nono posto fosse per Ivan … invece, non poteva essere così … e lo avrei dovuto comprendere quando mi sono accorta che aveva silenziato i nostri poteri … Ivan, senza i suoi poteri, non avrebbe mai potuto partecipare … e questo, il nostro ospite, lo sapeva bene perché ha studiato con attenzione i nostri file e non avrebbe mai commesso un errore del genere … pertanto … - prese fiato … - … la nona sedia è del nostro ospite … perché anche lui, in realtà, sta giocando con noi … e quindi, il tamburo è da nove colpi … -
-Ho capito, ma … questo cosa significa? –
-Che … c’è il 67 % di possibilità che la pistola non spari neanche questa volta … -
Il ragazzo la guardò con espressione interrogativa … -Sì, ma … se non spara, al colpo successivo, la probabilità calerà … riducendosi fino al 50% … -
-Sì … è vero … e perciò, questo deve essere il tuo turno … - abbassò gli occhi …
Compreso di colpo il terribile senso delle sue parole, scosse la testa … - No … se c’è anche una sola speranza in più che il revolver non spari neanche questa volta, è giusto che sia il tuo turno e non il mio! –
-No, Joe … è così che deve essere … perché tra noi due … è più importante che sia tu a soprav-
-No. Ti stai sbagliando. - la interruppe duramente … - La tua vita è più importante della mia! I tuoi genitori … Jean … non possono vivere senza di te! Loro hanno bisogno di te! E non solo loro! Per questo, non puoi prendere una decisione simile senza riflettere sulle conseguenze delle tue azioni! -
-Joe … - alzò gli occhi verso di lui, guardandolo con sorprendente determinazione … - … io non posso lasciare che tu muoia … per nessuna ragione al mondo … mi dispiace. –
Il ragazzo la guardò turbato: era sempre più confuso … le sue parole e il suo sguardo lo stavano rendendo indifeso e poco lucido …
-Ti prego … devi farlo … io sarò qui, accanto a te … e se ho sbagliato la mia ipotesi … prometto che, prima di raggiungerti, sconterò il mio errore e mi vendicherò … -
-Françoise … - sgranò sconvolto gli occhi …
-Fallo Joe … è la tua unica speranza … -
-No … io … - distolse lo sguardo da lei, senza riuscire più a capire cosa fosse veramente giusto fare perché era vero che quello era il colpo con le maggiori possibilità di sopravvivenza, ma lo era solo statisticamente … in quanto, per il fato, poteva essere invece quello con la pallottola e se fosse stato così e lo avesse barattato con lei, 003 sarebbe morta per causa sua …
Riflettendo su quella drammatica possibilità, il respiro gli morì in gola, ma … all’improvviso capì anche la sofferenza della ragazza che, fino a quel momento, aveva vissuto quello strazio sulla propria pelle ad ogni turno, per ciascuno di loro, e così, comprese tristemente che non poteva esimersi dall’accettare la sua supplica … -Va bene … farò ciò che mi chiedi ... – si riportò allora la canna del revolver alla tempia e, con gli occhi fissi nei suoi, un po' per farsi coraggio e un po' perché perlomeno, se fosse morto, l’ultima cosa che avrebbe visto sarebbe stato il suo dolce angelo dagli occhi cerulei, premette il grilletto e …
In quel preciso istante, Françoise pensò che quei pochi secondi, pari al battito d’ali di una farfalla, sarebbero stati i più lunghi della sua vita e che, in base all’esito dei suoi calcoli, anche il suo destino sarebbe cambiato totalmente … così, quando vide il dito di 009 premere, sentì il cuore battere con violenza assurda, al punto che sentì una fitta talmente dolorosa al petto che pensò seriamente che, se la pistola avesse sparato, il suo cuore non avrebbe retto e non sarebbe sopravvissuta neanche lei … ma la sorte restò dalla loro e il revolver non sparò …
Inconsciamente, Joe trattenne il respiro per un lungo attimo e poi, felice, piegò le labbra in un sorriso e la guardò, mormorando debolmente … - … avevi ragione … non era ancora il mio momento … - quindi le si avvicinò e l’abbracciò forte, ma …
-009 … il fatto che tu sia scampato alla morte, non dovrebbe renderti poi così tanto allegro, con le conseguenze che implica! Beh … salvo che tu non sia così egoista! - asserì la voce che, questa volta, invece di provenire da un non ben definito luogo nella stanza, veniva direttamente dalle sue spalle …
Il ragazzo, accortosi subito del cambiamento, si staccò da lei e si voltò verso il punto da cui gli era sembrato di sentire il suono e infatti, un attimo dopo, dal buio più completo, apparve un giovane uomo dalla figura alta e magra, con i capelli biondi, gli occhi verdi e i tratti occidentali molto fini e distinti …
-Tu sei … -
-Sì. Io sono il vostro ospite: Meliodas. – indolente, fece loro un inchino … -Piacere di conoscervi di persona. – concluse con sorriso strafottente mentre andava loro incontro … -Dimmi 009: la felicità di essere salvo, ti ha completamente oscurato il pensiero? - l’uomo si fermò a soli pochi passi dai due ragazzi … - … tanto da dimenticare che ora è il turno di Françoise e le probabilità di sopravvivenza si sono ridotte in modo significativo? – le sue parole confermarono così l’ipotesi della ragazza: il tamburo era da nove colpi e non da otto e le probabilità che lei aveva calcolato ad inizio partita, erano in difetto …
-Ma … - sentì il sangue gelare nelle vene …
-Non avrai pensato veramente che … io, l’ospite, avrei giocato prima dell’interlocutore, vero? – rise mentre i suoi occhi brillavano di malsana gioia … - A proposito, mi ero dimenticato di dirvi che il proiettile che ho montato su quel revolver, è un proiettile speciale … nonostante sia solo un calibro 22, è in grado di perforare perfino la lega metallica più resistente al mondo … di conseguenza, di chiunque sarà la testa che salterà, questa esploderà come un palloncino … - piegò la bocca in un sorriso di gioia insana … - … pertanto, se non vuoi rovinare il tuo bel completo, mio caro 009, ti consiglio di allontanarti da lei … o rischi di ritrovarti coperto da testa a piedi del suo sangue e della sua materia cerebrale … -
-Bastardo! - ringhiò furioso, prima di avvicinarsi minaccioso a lui …
-Uhm uhm, 009! – alzò una mano, mostrandogli il foglio con le coordinate GPS delle bombe e le istruzioni per disinnescarle … -Non ricordi più il nostro patto? Voi date a me il divertimento … ed io, a voi, la salvezza del mondo! – lo guardò con espressione compiaciuta … - E adesso, spostati dalla mia vista e lascia che io e Françoise terminiamo questa partita. –
-No. –
Rise divertito … -009… te l’ho già spiegato prima perché non ho voluto giocare con te … tu sei troppo emotivo! E la tua intelligenza viene sopraffatta dalle tue emozioni! Se avessi scelto te, come interlocutore, adesso non mi starei divertendo così tanto! Per questo motivo … - il suo viso si tirò in un’espressione perentoria e risoluta … - … togliti di torno. All’istante. –
-No. Non lo farò. – ma prima che potesse aggiungere altro, mentre era distratto a discutere con Meliodas, Françoise gli rubò di mano la pistola, allontanandosi subito da lui … -Françoise, no! –
Take a breath … Take it deep … 'Calm yourself', he says to me … If you play, you play for keeps ...
Take the gun and count to three … I’m sweating now, moving slow …
No time to think.
My turn to go …
-Queste … sono le regole del gioco … non ci possiamo fare nulla … - inspirò profondamente … - … se non lo facessi, né tu né gli altri riuscireste a scappare da qui e il mondo verrebbe messo in ginocchio dal diabolico piano di Meliodas … perciò … devo farlo … - e così dicendo, sotto gli occhi sconvolti di Joe, con mano tremante, si puntò il revolver alla tempia …
And you can see my heart beating … You can see it through my chest … Said I'm terrified but I'm not leaving … I know that I must pass this test … So, just pull the trigger …
-Françoise … no! Ti prego! –
Say a prayer to yourself … He says 'close your eyes, sometimes it helps' … and then I get a scary thought … that he's here - means he's never lost …
-Comunque vada … è stato bello conoscere tutti voi e … in particolare tu, Joe … addio … - chiuse gli occhi e …
And you can see my heart beating … No, You can see it through my chest … Said I'm terrified but I'm not leaving … Know that I must pass this test … So, just pull the trigger
As my life flashes before my eyes, I'm wondering will I ever see another sunrise?
So many won't get the chance to say good-bye but its too late to think of the value of my life …
… il terrificante suono del tamburo che ruotava e l’ancor più spaventoso click metallico del grilletto, senza essere seguito dallo sparo, rimbombarono in tutta la stanza e nelle loro orecchie, lasciando un profondo e sconcertante silenzio …
Incredula per quell’insperata conclusione, riaprì gli occhi e guardò i due, balbettando … -È … u-un mi-racolo … -
009 che aveva trattenuto il fiato, riprese a respirare e, contento come non mai, andò da lei e la tirò su di peso, abbracciandola forte … quasi fino a toglierle il respiro! - Sei salva! Non ci posso credere! – la strinse talmente tanto che sentì il suo cuore battere contro il suo petto … -Françoise … dio mio … sei salva! -
Meliodas guardò imperturbabile la scena per un lungo attimo e poi, esordì impassibile … -Anche se non lo avrei mai potuto credere … sono stato miseramente battuto … - mormorò, continuando a guardarli … - … la Dea Bendata è stata sfacciatamente dalla vostra fin dall’inizio … -
Le sue parole però, fecero tornare in sé 009 che si staccò da lei e lo guardò deciso … -Meliodas … abbiamo giocato secondo le tue regole pertanto, ora che hai finalmente il tuo perdente, dacci ciò che ci spetta. – allungò una mano verso di lui, in attesa dell’importante foglio …
-Prego: è tutto vostro. Come prestabilito. - disse, porgendoglielo senza fare una piega … - … e ora andate … - la porta da cui erano entrati in precedenza si aprì di nuovo … - … seguite di nuovo il tappeto rosso e uscite da qui. Fuori, ad aspettarvi, c’è l’elicottero con cui siete arrivati e i vostri compagni … montateci sopra e tornatevene alla vostra base. -
Joe lo guardò con aria leggermente diffidente: gli risultava infatti difficile credere che, alla fine, le cose fossero andate per il verso giusto e lui avesse accettato accondiscendete la sfortunata sconfitta … tuttavia, sembrava che fosse veramente in quel modo e così, con il prezioso foglio in mano, dopo che Françoise ebbe posato il revolver sul tavolo, si incamminò con lei verso l’uscita …
Avevano già percorso qualche metro del corridoio che li stava portando verso la libertà quando, all’improvviso, sentirono il potente suono di uno sparo provenire dalle loro spalle … e precisamente dalla stanza che avevano appena lasciato …
Scioccata e senza fiato, 003 si fermò bruscamente sul posto mentre 009, quasi la sua mente si fosse rifiutata di ascoltare, trasalì appena, dicendo … -Muoviamoci ad uscire da qui. - così, senza aspettare che la ragazza si fosse ripresa, l’afferrò per un polso e la trascinò via con sé …
Alcuni giorni dopo,
nella stanza di Joe …
-Come ti senti? –
-Bene … -
-Ne sei sicuro? –
-Sì … - sospirò, guardando con occhio assente l’amico che lo osservava con attenzione …
-Allora perché, da quando siamo tornati, non fai altro che startene chiuso in camera tua? Stai riflettendo ancora su quello che è accaduto? –
… alzandosi svogliatamente a sedere sul letto, annuì in modo distratto … -Sì … anche … -
Jet aggrottò la fronte … -Che vuol dire anche? -
-Che sto riflettendo su una serie di cose … tra cui, anche quello che è successo … -
- … e hai voglia di parlarne? –
Pensieroso, abbassò lo sguardo … -Sì … ma non con te Jet … - e così dicendo, improvvisamente, si alzò in piedi e si diresse verso la porta …
-Ma dove stai andando?! – chiese perplesso …
-A parlare con una persona … - e senza aggiungere altro, uscì, lasciando l’amico senza parole ...
Ci aveva pensato … ripensato … e poi, pensato ancora e … l’unica cosa sana di mente a cui era giunto, era che, per farsi chiarezza, doveva parlarne assolutamente, ma con lei …
Di conseguenza, quando si sentì pronto ad affrontarla, andò a cercarla …
Fortuna volle che la trovasse sola, in laboratorio, a finire un lavoro per il Dottore …
-Françoise … -
Appena sentì la sua voce, la ragazza trasalì … -Joe … tu qui? – chiese perplessa di vederlo …
-Sì … ho bisogno di parlare con te … -
Senza poterselo impedire, tremò come una foglia e ripeté spaventata le sue parole ... - … vuoi parlare con me? –
-Sì … - le si avvicinò fino a trovarsela a pochi passi di distanza …
Facendo finta di niente, sorrise forzatamente … -Va bene … dimmi pure … -
Non aveva voglia di girarci attorno: non solo perché non aveva senso, ma soprattutto per rispetto nei suoi confronti che si era sempre dimostrata sincera e leale … così, fu il più diretto possibile… -Perché … hai fatto quelle affermazioni? –
-A … cosa … ti stai riferendo? – domandò spiazzata, per l’inaspettata richiesta …
-A quello che hai detto davanti a Meliodas … -
Distolse in modo brusco lo sguardo da lui e, mentre il suo viso si incupiva, deglutì nervosamente …
-Françoise … dimmi perché … perché, hai detto che per nessuna ragione al mondo, avresti mai permesso che io morissi? –
La ragazza restò un attimo in silenzio, ragionando su cosa rispondere … poi, tutto ad un tratto, sospirò e, facendosi coraggio, lo guardò dritta negli occhi … -Perché è così. Perché, anche se tu continui a pensare che noi cyborg non possiamo … provare certi sentimenti … ti sbagli … - mesta, abbassò gli occhi … - … li possiamo provare eccome e … - … facendosi forza, rialzò di nuovo il volto verso di lui … - … fanno male … molto male …- osservando la sua espressione incredula e sconvolta, capì che la sua rivelazione non l’avrebbe portata da nessuna parte e allora … - … ma non importa … perché noi siamo prima di tutto dei guerrieri … il cui compito è proteggere il mondo dal male, anche a discapito delle nostre vite e delle nostre persone quindi … quello che è successo … e quello che ho detto … sono stati solo un momento di inopportuna debolezza … – profondamente turbato dal suo discorso, Joe annichilì … - … in cui la natura umana … e, in particolare quella di donna, ha preso il sopravvento sul guerriero, ma tranquillo … non ricapiterà mai più. Te lo prometto. – e, guardandolo un’ultima volta in viso, con il cuore a pezzi, piegò le labbra in un sorriso pieno di amarezza e se ne andò via … lasciandolo inesorabilmente smarrito e sconfitto di fronte alla sincerità del suo pensiero e a quella sua scioccante ed inaspettata presa di posizione, lì … dove era.
© 22/08/ 2016
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